Riley Hughes

Riadattata per Roseborough GDR

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    Riley Hughes - Strega - Demisex - 24 y.o.
    NOME + COGNOME
    Riley Hughes | Riley è un nome inglese che deriva dal cognome irlandese Raghallach, anglicizzato in Reilly. Il suo significato dovrebbe essere “valoroso”, oppure potrebbe essere legato ad uno toponimo che significa “radura di segale”.
    Hughes arriva, invece, dal tedesco Hug e ha il significato di “spirito perspicace”. Inutile dire che Riley tiene fede al proprio cognome.
    DATA + LUOGO DI NASCITA
    20 Novembre 1996, Roseborough | Suo padre racconta sempre del giorno in cui è nata: quel giorno si era sentito poco bene per colpa delle voci ed era tornato a casa prima dal lavoro, scoprendo che sua moglie aveva iniziato le contrazioni. Inutile dire che il malessere era subito sparito mentre portava la madre della bambina in ospedale. Riley ama farsi raccontare quell'episodio: le sembra quasi un segno del destino, oltre a divertirsi immaginandosi suo padre in preda al panico.
    RAZZA
    Strega | La sua famiglia da parte di padre ha sempre avuto la capacità di comunicare con i morti: a quanto Riley ne sa, i membri della sua famiglia sono sempre rimasti nascosti, comportandosi da persone normali e, spesso, nascondendo la loro capacità persino agli amici più intimi. Riley ha ereditato non solo il potere, ma anche la tendenza a essere estremamente riservata sul proprio potere.
    LAVORO
    Detective della polizia di Roseborough | Suo zio materno è un famoso detective molto... particolare della polizia di Los Angeles. Pur vedendolo poco, sua madre le raccontava sempre un sacco di cose sul conto del fratello, trasmettendo così la sua passione alla baby Riley, passione che non è mai scemata crescendo.
    ALLINEAMENTO
    Neutrale Buono (NB) | il Benefattore, fa sempre del suo meglio per aiutare gli altri nei limiti delle sue possibilità. Si sente meglio nel prestare aiuto ai bisognosi, lavora volentieri con regnanti e tutori dell'ordine, ma non sente alcun legame verso di loro. È in realtà il personaggio dominato maggiormente dal "bene incondizionato" poiché il suo istinto di fare del bene difficilmente verrà ostacolato da alcunché.
    POTERE
    Contatti con gli spiriti | Ha sempre avuto la capacità di sentire le voci degli spiriti, da che ne ha memoria. Non ha mai potuto vederli, eppure ha sempre sentito le loro voci, consapevole che non fossero solo invenzioni della sua testa. Molte volte, sentire tutti quei sussurri costantemente le provoca una forte emicrania e spesso esprime ad alta voce il suo desiderio di avere un po' di pace. Il silenzio è una cosa del tutto estranea per lei.
    STATO CIVILE
    Nubile | Non le è mai importato di innamorarsi o di iniziare una storia, forse complice il fatto che non ha mai avuto nemmeno le classiche cotte scolastiche. Al momento, l'unico pensiero di Riley è quello di fare del suo meglio come detective e rendere fiera la sua famiglia.
    STATO SOCIALE
    Benestante | È da poco che è andata a vivere da sola; ancora non è del tutto capace di gestirsi i soldi senza alcun aiuto, ma è anche una ragazza molto orgogliosa e non chiama mai suo padre. Vuole imparare da sola e fino ad ora se l'è sempre cavata abbastanza bene.
    Non mi interessa di piacere o meno. Voglio solo poter aiutare le persone.
    CURIOSITÁ
    ♠️ È il detective più giovane del suo distretto: questo la porta a essere spesso schernita e sottovalutata, ma sono cose di cui Riley non si preoccupa troppo. Anzi, si diverte quando vede le facce dei suoi colleghi quando raggiungono la consapevolezza di essere stati fregati da una ragazzina.

    ♠️ Avendo il viso androgino e un gusto nel vestire abbastanza maschile, Riley viene spesso scambiata per un bel ragazzo. Questa è forse la cosa che diverte di più Riley del suo aspetto: non è raro che si riferisca a se stessa con il neutro (o ciò che sarebbe considerabile tale) solo per confondere le persone. Inoltre, il suo nome è usato sia per maschi che per le femmine, cosa che confonde ancora di più l'interlocutore. Stando bene col proprio aspetto, a Riley non importa di essere scambiata per un uomo o meno: finché sta bene lei, non deve fregare a nessuno.

    ♠️ Nonostante sia una detective e porti sempre con sé la pistola in dotazione, Riley non è una grande amante delle armi. Porta la pistola solo perché fa parte del suo lavoro, per pura e semplice difesa personale, soprattutto perché conosce i rischi che si corrono con un lavoro come il suo, altrimenti la lascerebbe in una cassaforte.

    ♠️ Ha una voglia a forma di picche sulla mano destra. Ha ereditato da suo padre sia forma che posizione, persino la dimensione (prende praticamente tutto il palmo della mano); Riley l'ha sempre considerato un segno, il simbolo del forte legame che ha con suo padre.

    ♠️ L'ha visto poco nella sua vita, complice l'enorme distanza che li separa, ma Riley adora il fratello di sua madre: ispettore della polizia di Los Angeles, eccentrico e incredibilmente capace, Riley ha un po' idealizzato lo zio materno, nonostante sia perfettamente consapevole della completa umanità dell'uomo. Complici anche tutte le storie di sua madre su di lui, Riley aspira a diventare il tipo di agente di polizia che è suo zio: competente e che pensa sempre ad aiutare le persone.

    ♠️ Ha allenato la sua voce per renderla il più bassa possibile, cercando di farla suonare non propriamente maschile, ma nemmeno troppo femminile: questo per puro divertimento personale per quando si trova davanti uno sconosciuto e la scambia per un ragazzo.
    CARATTERE

    Suo padre è solito dire una determinata cosa quando deve parlare del carattere di sua figlia: "Ha il peperoncino al posto della lingua". Ebbene sì, Riley è un bel peperino: non è facile mettere i piedi in testa alla ragazza, per il semplice fatto che essa stessa riesce a smontare la tua convinzione di essere migliore di lei pezzo per pezzo con una semplicità disarmante, quasi godendo della tua faccia confusa nel non capire cosa lei ti abbia appena detto. O lui, visto che Riley pare fare di tutto per confondere le altre persone sul proprio sesso: si fa una bella risata ogni volta che vede la faccia sconvolta di qualcuno davanti alla verità. Schietta e diretta, Riley non si preoccupa troppo del pensiero altrui. Sta bene con se stessa e non lascia che gli altri influenzino ciò che è, ma questo non significa che sia chiusa ad ogni possibile consiglio: se ritiene la persona davanti a sé degna della sua attenzione (come il suo capo o persone a cui è legata), allora essa ha tutto l'ascolto possibile della ragazza. Può essere considerata una ragazza complicata: non è priva di empatia, ragion per cui sa essere seria quando la situazione lo richiede e cerca sempre di fare del suo meglio per aiutare le persone. Vuole essere certa che ciò che fa sia d'aiuto a chi le sta attorno, nonostante abbia sempre un'enorme paura di non fare mai abbastanza per aiutare.
    E
    ra una fredda giornata di Novembre, quando il padre, Daryl Hughes, tornò a casa dal lavoro per un malessere dovuto al suo potere di strega: le voci dei morti si erano fatte particolarmente insistenti, provocandogli un forte mal di testa, motivazione più che valida, per il datore di lavoro, per mandarlo a casa quel giorno. Non poteva fare il suo lavoro se stava male, inoltre sapeva delle condizioni in cui si trovava la moglie del dipendente: poteva partorire da un momento all'altro e voleva essere sicuro che l'uomo le fosse vicino. Un'inaspettata empatia che Daryl ringraziò sentitamente, prima di tornare di uscire dal lavoro per tornare dalla donna della sua vita. Chissà cosa stava facendo la moglie, in quel momento: era a letto, aspettando che il suo "idiota" tornasse da lei oppure si era alzata, testarda com'era, e si era messa a fare qualche faccenda di casa, non sopportando di rimanere costretta a riposare? Conoscendo sua moglie, la seconda era la possibilità più probabile. Di certo non si aspettava di sentire le urla della sua dolce metà appena rientrato, senza nemmeno il tempo di levarsi il cappotto. Subito corse verso la cucina, dove la moglie si trovava, in preda ai dolori dovuti alla gravidanza. Ai suoi piedi, un'enorme pozza d'acqua. Non ci voleva un genio per capire cosa stesse succedendo.
    Daryl ebbe un piccolo momento di panico: cosa doveva fare!? Non era pronto! Non poteva essere padre così presto!
    Furono le urla della moglie a riportarlo alla realtà: giusto, sta per partorire. Prima porta all'ospedale tua moglie, Daryl, pensò, poi potrai farti prendere dal panico, ma prima tua moglie!
    Furono le ore più lunghe della sua vita. Le voci si erano stranamente acquietate, come se fossero nervose pure loro: persino gli spiriti stavano seguendo la vicenda, nonostante la nascita di un bambino non dovrebbe entrare nei loro interessi. O almeno, così credeva Daryl.
    Continuò a camminare avanti e indietro davanti alla stanza d'ospedale, l'ansia che ormai aveva preso possesso del suo corpo e della sua anima, la sentiva persino dentro le ossa. Come si comportava un padre? Come avrebbe dovuto rapportarsi col piccolo? Ma soprattutto, e questa era una domanda che, da un lato, lo spaventava: avrebbe ereditato il potere? Sperava di no: avrebbe voluto dire vivere una vita senza conoscere il significato di "silenzio". Eppure, era anche un modo per aiutare gli altri, nonostante i bisognosi fossero affetti da una comune malattia chiamata "morte". Daryl prese un enorme sospiro, per poi vedere il dottore uscire dalla stanza: il parto era andato bene, la moglie aveva partorito una bambina. Una bellissima bambina.
    Daryl scoppiò a ridere di gioia. Era padre. Era finalmente papà. E quello era il giorno più bello della sua vita.


    R
    iley sospirò, osservando il quaderno davanti a sé. Un compito di scuola, normalissimo e, soprattutto, molto semplice: scrivere il proprio sogno. Cosa desideri, o tu bambina di quinta elementare? Dieci anni, e la mamma è in ospedale. Inoltre, continua a sentire cose che... che gli altri non sentono. Perché i suoi compagni non riescono a sentire quei sussurri costanti? Hanno dei problemi alle orecchie? Perché solo lei e papà possono sentirli?
    Tamburellò con la penna sui fogli, pensierosa. Cosa chiederebbe alla fata dei desideri? Beh, vorrebbe che la mamma tornasse a casa, per prima cosa. Poi, magari, vorrebbe un po' di silenzio. Non sentire quel costante rumore. Anche se papà ha provato a spiegarglielo non ha ben capito cosa effettivamente siano quei sussurri. Lui dice che sono le anime di coloro che non ci sono più. Incomprensibile. Non che sia una novità: adora suo papà, ma fa davvero schifo quando deve spiegare qualcosa. È stato imbarazzante persino quando le ha spiegato cosa fosse il the! Riley sospirò di nuovo, cominciando a scrivere sul quaderno. Meglio non parlare di voci che nessun altro sente, già i suoi compagni la prendono in giro definendola "pazza". Meglio parlare solo di mamma, di quanto vorrebbe che tornasse a casa sana e salva, a raccontarle ancora storie sullo zio poliziotto.
    Sì, meglio parlare solo di lei.
    Kim Stolz as Riley Hughes
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